Ieri l’ennesima rivolta in un istituto penitenziario, l’ennesimo scenario critico che ha visto protagonista il personale di polizia penitenziaria. Campobasso infatti è stato il teatro di una rivolta da parte della popolazione detenuta, criticità che fortunatamente è rientrata senza feriti e senza gravi conseguenze.
Tuttavia non possiamo sempre invocare la buona sorte!!
Come più volte affermato troppe inefficienze del sistema (carenza organica su tutti i profili, fondi insufficienti, strutture decadenti etc.) finiscono con il ricadere sulla sicurezza e quindi sul personale del corpo e la sua incolumità .
Occorre un ripensamento dell’organizzazione degli istituti e un miglioramento operativo che l’amministrazione non può più rimandare, senza prescindere dal necessario apporto dei comandanti, per un qualificato punto di vista su suggerimenti tecnici e proposte migliorative.
Perché non realizzare le squadre di pronto intervento, previste dalle linee guida del Capo dap ed esistenti nei sistemi penitenziari virtuosi europei? Gruppi appositamente addestrati ed equipaggiati per fronteggiare situazioni di pericolo, che diano una risposta tempestiva, proporzionale, uguale e contraria e che prevenga danni a cose e persone.
Occorre urgentemente attuare forme efficienti di gestione di eventi critici per tutelare l’incolumità del personale di polizia penitenziaria!
Massima solidarietà e vicinanza al personale di polizia penitenziaria e al comandante del carcere di Campobasso.