Roma, 11 mar. (askanews) – “”Dopo 48 ore di guerriglia i numeri
parlano chiaro: 35 milioni di euro di danni, 12 decessi tra i
ristretti, 40 contusi nelle forze dell’ordine, una decina di
evasi e di strutture parzialmente inagibili””. Lo afferma Daniela
Caputo, segretario nazionale dell’Associazione nazionale
dirigenti e funzionari di polizia penitenziaria.
“”Le violenze hanno seguito lo stesso cliché nei 24 istituti
interessati dai disordini: devastazione di uffici e sezioni,
assalto alle infermerie, detenuti sui tetti, assembramenti di
familiari fuori dal muro di cinta – continua Daniela Caputo – a
conferma che la paura del contagio e la riduzione dei colloqui
sono stati dei meri pretesti strumentalizzati ad arte per
accendere la miccia””.
“”Adesso attendiamo una risposta forte ed inflessibile da parte
delle istituzioni verso gli autori delle devastazioni e dei
numerosissimi reati perpetrati: devastazione, sequestro, evasione
e resistenza a pubblico ufficiale per citarne alcuni – continua
il Segretario Nazionale. Ma ci aspettiamo anche che i
responsabili politici e morali di ciò che è accaduto vengano
identificati e paghino per la loro incompetenza ed
irresponsabilità””.
“”Ci riferiamo ai ‘leoni da tastiera’ che hanno sobillato i
ristretti e i loro familiari, sui quali la Magistratura deve
indagare – tuona Caputo – ma ci riferiamo anche a tutti coloro
che hanno la responsabilità politica e morale dello
sbilanciamento del binomio trattamento – sicurezza, coloro che
negli ultimi venti anni, al fine di scongiurare un inesistente
rischio di “”deriva securitaria””, hanno indotto il sistema carcere
verso una deriva criminale! Lo avevamo denunciato in occasione
dei lavori sul riordino delle carriere e infatti avevamo proposto
un sistema moderno e più sicuro: ma non si è avuto il coraggio di
tali scelte e oggi ne piangiamo le amare conseguenze””.
Caputo poi dice: “”Ringraziamo gli uomini e le donne della Polizia
Penitenziaria che in questo delicato momento storico hanno dato
esempio di coraggio e grande spirito di abnegazione.
Lo Stato adesso faccia il resto e subito””.