L’Associazione Nazionale Dirigenti e Funzionari di Polizia Penitenziaria si aspetta dalla ministra della Giustizia Marta Cartabia “un’attenzione particolare sulle molteplici criticità del Corpo di Polizia Penitenziaria“. Abbiamo già chiesto l’apertura di un tavolo di confronto sulle principali problematiche: “le aggressioni subite dal personale, la difficile situazione lavorativa, la carenza organica, l’assenza di protocolli operativi, l’inadeguato equipaggiamento e la scarsa tecnologia a disposizione“. “La Ministra Cartabia, in veste di ‘tecnico‘ dovrà intervenire sul ‘pianeta carcere ai tempi del covid‘, un pianeta che, come dalla stessa Cartabia riconosciuto, non è fatto solo di detenuti, ma anche di agenti penitenziari, di operatori, che non sono solo dei numeri, ma rappresentano altrettante vite e “queste parole ci fanno ben sperare” dichiara la leader dei dirigenti di Polizia Penitenziaria Daniela Caputo. “Contrariamente alle entusiastiche letture, ideologicamente orientate, di certe organizzazioni a seguito dell’incontro della Cartabia con il Garante Nazionale dei Detenuti, noi vediamo invece la volontà della Ministra di calarsi nel contesto per valutare soluzioni ad un sistema critico“. L’Associazione auspica infine che “in questa delicata fase ci sia continuità nei vertici dell’amministrazione al fine di non disperdere quanto fatto finora e proseguire nella azioni già intraprese