DirPolPen ha ringraziato il Ministro per la convocazione, che avviene a consuntivo di un dialogo costante, continuo, proficuo con il sottosegretario Delmastro Delle Vedove.
Abbiamo riconosciuto il grande merito di questo Governo, dei sottosegretari, dei vertici amministrativi di avere cambiato approccio ai problemi dell’amministrazione penitenziaria, poiché solo un approccio che concerne la governance del sistema e il modello organizzativo può essere risolutivo!
Il problema del sistema penitenziario è un
problema organizzativo!!
Assunzioni, equipaggiamento, formazione, tecnologia sono aspetti importanti, ma settoriali, su cui negli ultimi trent’anni si è fatto poco o a singhiozzo . Oggi invece, in maniera corale e corporativa (sia a livello politico che amministrativo), si sta investendo e costruendo nella giusta direzione.
La carenza di organico, l’assenteismo, le aggressioni non son solo un problema del sovraffollamento o di condizioni detentive sempre più dure, ma è anche un retaggio del passato: una cattiva programmazione assunzionale, una scarsa o nulla attenzione organizzativa alla formazione del personale che in trincea deve imparare dall’esperienza o improvvisare .
Un poliziotto formato, correttamente equipaggiato, tutelato dalla sua amministrazione, sicuro di ciò che deve e può fare è la migliore garanzia per un sistema delicato come quello del carcere!
DirPolPen ha ricordato le priorità, tutte sul tavolo del Ministero e all’attenzione di sottosegretari e vertici amministrativi: posti di funzione dei dirigenti di polizia subito e a tutti i livelli , sedi centrali, Dap, DGMC e sul territorio, funzioni e status dirigenziale ai dirigenti del Corpo, che ancora oggi pur avendo la qualifica sono trattati come semplici funzionari specie negli iipp dove permane una subordinazione gerarchica all’autorità dirigente civile (per fare un esempio pratico il Dirigente di polizia, pur essendo giustamente vissuto come punto di riferimento da parte della “truppa” non può autorizzare neanche un giorno di congedo ordinario), regolamento di servizio e contratto subito con pieno riconoscimento di istituti giuridici ed economici al dirigente del comparto.
Se c’è una cosa che la Polizia Penitenziaria deve mutuare dai colleghi della altre forze di polizia e forze armate è che deve agire per il dirigente e insieme per la truppa, senza lasciare indietro nessuno.
Purtroppo finora la nostra amministrazione non solo non riconosceva la dirigenza di polizia, ma la comprimeva .
Questa compagine avrà un grande merito restituire al Paese un Corpo di polizia moderno ed efficiente e che dia concretezza ad un sistema penitenziario con condizioni dignitose corrispondenti al dettato costituzionale.
Abbiamo riconosciuto il grande merito di questo Governo, dei sottosegretari, del sottosegretario Delmastro per la sua specifica delega, di avere cambiato approccio ai problemi dell’amministrazione penitenziaria, poiché solo un approccio che concerne la governance del sistema e il modello organizzativo può essere risolutivo!